Antropologia teologica e formazione della coscienza
Programma
Seguendo gli autori don Fabrizio Rinaldi e padre Amedeo Cencini il programma si costruisce delineando quei concetti fondamentali che consentono di comprendere se, perché e come la vocazione cristiana può esprimersi come un dialogo tra teologia e psicologia, e con quali conseguenze nella formazione della coscienza cristiana e nello stile di vita cristiano. In primo luogo si illustreranno i conflitti che dominano la formazione di una coscienza cristiana (cuore) ed ecclesiale (comunione). Si approfondirà la loro influenza sull'esperienza dei sensi (con particolare attenzione al gusto ed alla sessualità), sulla sensibilità cristiana che essi implicano e provocano, e sul complessivo esperire dell'uomo. In secondo luogo si indicheranno i metodi interpretativi ed i modelli formativi ed educativi più adeguati per affrontare e contenere questi conflitti. L’illustrazione dei conflitti che caratterizzano la coscienza personale ed ecclesiale di ciascuno e l’indicazione dei più adeguati metodi e modelli per interpretarli e gestirli verranno svolte dedicando anche una speciale attenzione ai contesti in cui di essi si fa esperienza, come per esempio gli abusi sessuali commessi da sacerdoti. Quest’ultimi, prefigurando una forma estrema di abuso di potere, hanno stimolato una più ampia riflessione sulla coscienza e sullo stile di vita che deve seguire chiunque (laico o sacerdote) sia autenticamente ispirato e mosso dalla vocazione cristiana.
Obiettivo
La vocazione cristiana è uno stile di vita che interpella non solo tutti gli uomini (femmine e maschi, laici e sacerdoti, piccoli e grandi, maestri e discepoli), ma anche tutto dell’uomo: sensi, affetti, relazioni. Ma come capire se, quando e in che modo si tratta di uno stile di vita ispirato alla vocazione cristiana? Se e come si può sostenere che una persona ha fede? Cosa c’entrano i sensi (ad esempio il gusto) con la vocazione cristiana? Come si forma una coscienza cristiana? Quale modello educativo deve seguire la formazione di una coscienza cristiana? Quali conflitti deve superare la formazione di una coscienza cristiana? Cosa scandalizza e cosa invece valorizza la coscienza cristiana? Cercheremo di rispondere a queste domande ricorrendo all’aiuto di due autori, don Fabrizio Rinaldi e padre Amedeo Cencini, insieme ai quali, si cercherà di spiegare che l’educazione cristiana non è riducibile a “pratica sacramentale” o “all’ora di religione”, che la vocazione cristiana di ciascuno è sempre in divenire, che la coscienza cristiana è frutto dello stile con cui ci si relaziona alla vita (in tutti i suoi aspetti), che l’indice di maturità cristiana non è la conquista dell’indipendenza, bensì una forma di dipendenza, che anche la più ordinaria delle situazioni di vita (ad esempio il mangiare), può rappresentare un’opportunità per formare in senso cristiano la coscienza.
Avvertenze
Bibliografia
1) F. RINALDI, Vocazione cristiana come dialogo. Tra teologia e psicologia, EDB, Bologna 2017
2) A. CENCINI, E' cambiato qualcosa? La Chiesa dopo gli scandali sessuali, EDB, Bologna 2015
3) P. BUSELLI MONDIN, Scuola e famiglia. Quale alleanza educativa è possibile in un contesto multietnico e multireligioso?, in Ius Ecclesiae 1 (2017), pp. 91-112.
4) A. CENCINI, Abbiamo perso i sensi? Alla ricerca della sensibilità del credente, San Paolo, Milano 2012